Parco Nazionale Gran Paradiso |
||||||||||||||||||||||
Regioni:Piemonte, Valle dAosta Province:Aosta, Torino Comuni:Aymavilles, Ceresole Reale, Cogne, Introd, Locana, Noasca, Rhêmes-Notre-Dame, Rhêmes-Saint-Georges, Ribordone, Ronco Canavese, Valprato Soana, Valsavarenche, Villeneuve Superficie:70.286 ettari Sede del parco:Torino |
||||||||||||||||||||||
Il Parco Nazionale del Gran Paradiso, primo istituito in Italia (nel 1922), abbraccia un vasto territorio di alte montagne, fra gli 800 metri del fondovalle e i 4061 metri della vetta del Gran Paradiso. Boschi di larici e abeti, vaste praterie alpine, rocce e ghiacciai costituiscono lo scenario ideale per la vita di una fauna ricca e varia. Simbolo del parco è lo stambecco, scampato per miracolo allestinzione, ma vivono anche altre specie animali come la marmotta, lermellino, il camoscio e laquila reale. Lambiente è ricco anche di numerosi segni della presenza umana: 300 chilometri di mulattiere, case di caccia, le miniere di Cogne, borgate e alpeggi. Carta didentità gastronomicaSuddiviso in più vallate di due regioni, e confinante con il parco francese della Vanoise, il Gran Paradiso è in realtà un comprensorio alpino profondamente unitario. Tra gli opposti versanti di queste montagne, collegati da valichi percorribili a piedi o a dorso di mulo per gran parte dellanno, i rapporti sono sempre stati intensi, più che con le relative aree di pianura. Per gli abitanti di Cogne, ad esempio, era normale recarsi allalpeggio in Val Locana e frequentare il mercato di Cuorgnè, nel Canavese. Le tecniche produttive di caseificazione e di salatura delle carni sono quindi simili in tutta larea del parco, con la differenza che in Valle dAosta danno origine a più denominazioni protette: tra i formaggi, sono Dop la Fontina e il Fromadzo. La consistenza del patrimonio bovino (prevalentemente di razza Pezzata Rossa), la fedeltà alla pratica dellalpeggio e ai metodi tradizionali di lavorazione del latte, una lungimirante strategia di tutela degli enti pubblici spiegano la tenuta del settore caseario, che ha trovato nel turismo nuovi sbocchi di mercato. Fiorente anche la produzione di salumi: la mocetta è carne (di selvaggina, di capra, di vacca) conservata a pezzi interi, mentre tra gli insaccati spiccano il salame di patate e il boudin, sanguinaccio che le norme sanitarie hanno costretto a trasformare in una salamella a base di rape o barbabietole. Nella parte settentrionale dellarea protetta è presente la vite, nelle numerose varietà locali e internazionali che hanno fatto la fortuna delleroica viticoltura valdostana. |
||||||||||||||||||||||
|