Regione:
Abruzzo
Province:
Chieti, LAquila, Pescara
Comuni:
Abbateggio, Ateleta, Bolognano, Campo di Giove, Cansano, Caramanico Terme, Civitella Messer Raimondo, Corfinio, Fara San Martino, Gamberale, Guardiagrele, Lama dei Peligni, Lettomanoppello, Lettopalena, Manoppello, Montenerodomo, Pacentro, Palena, Palombaro, Pennapiedimonte, Pescocostanzo, Pizzoferrato, Popoli, Pratola Peligna, Pretoro, Rapino, Rivisondoli, Rocca Pia, Roccacasale, Roccamorice, Roccaraso, Salle, San Valentino in Abruzzo Citeriore,SantEufemia a Maiella, Serramonacesca, Sulmona, Taranta Peligna, Tocco da Casauria
Superficie:
74.095 ettari
Sede del parco:
Guardiagrele (Ch)
Via Occidentale, 6
Tel. 0871 800713 fax 0871 800340
E-mail:
parco.majella@tin.it oppure pnmajella@arc.it
Sito:
www.parks.it/parco.nazionale.majella |
La Majella, padre dei monti per Plinio il Vecchio, montagna madre per gli abruzzesi, alto, imponente, selvaggio gruppo montuoso con 60 cime, è il cuore del parco. Questo, costituito da quattro grandi individualità orografiche la Majella propriamente detta, il Morrone, il Porrara e i Monti Pizzi, con le valli e i piani carsici che fra esse si interpongono è un parco unico per posizione, asprezza e varietà del territorio. Circa 1800 specie vegetali censite danno unidea dei risultati di questa varietà, mentre la presenza umana è testimoniata dai centri abitati disposti a corona intorno alla montagna, ma anche da una fitta rete di antichi insediamenti, eremi, tratturi.
Carta didentità gastronomica
La pastorizia è lattività storica che più ha lasciato segni nellarea protetta: praticata già nellEtà del Bronzo e rilanciata con la romanizzazione, giunse a coinvolgere nel XV secolo 30 mila persone e tre milioni di capi ovini transumanti dalle montagne abruzzesi alle pianure della Puglia sugli antichi tratturi. Laltra attività è la coltivazione di cereali (grano, farro) e legumi, unita a uno sviluppo dellarte molitoria che ha fatto di Fara San Martino (località alle sorgenti del fiume Verde dove fin dallVIII secolo si insediò una comunità benedettina) una delle capitali della pasta italiana. Alleconomia pastorale si collega una fiorente produzione di formaggi: pecorini, caciotte (anche aromatizzate), caciocavalli, scamorze, giuncate, ricotte ovine e caprine, che in alcuni casi è tradizione affumicare. Ricco anche il repertorio dei salumi: annoia, mortadelline, salsicce.Nelle aree pedemontane si coltivano la vite (il vino più prestigioso è il Montepulciano dAbruzzo) e lolivo. Fiorente la tradizione dei dolci, con in evidenza i confetti di Sulmona.
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