Parco Nazionale della Val Grande

Salumi Parco Nazionale della Val Grande

Salumi



Bresaola

Quando si parla di breasola il pensiero corre alla Valtellina, terra lombarda d’elezione di questo salume che ha ottenuto ormai da tempo l’Igp. Meno conosciuta, ma di antica tradizione, la bresaola della Val d’Ossola (qui, tradizionalmente, la chiamano carne salata) è ottenuta solitamente da due tagli di carne bovina: la sottofesa e il magatello.
Aromatizzati con pepe, cannella, noce moscata, timo, rosmarino, chiodi di garofano, alloro, zucchero e vino bianco, i pezzi di carne sono successivamente posti sotto sale. Trascorsi alcuni giorni si passa a un’accurata asciugatura e poi all’insaccatura nella bondiana (budello di vitello). Stagiona da due a tre mesi. Il modo migliore per gustarla è il più classico: si fa marinare con olio, pepe e qualche goccia di limone per circa un’ora.

Macelleria Fausto Modini
Santa Maria Maggiore (Vb)
Via Rossetti Valentini, 44
Tel. 0324 95085
Da segnalare anche per il lardo.


Mortadella di fegato

Prodotta ancora in quantità minime da pochi artigiani, è realizzata con carni crude di suino alle quali si aggiunge una piccola percentuale di fegato crudo (5% al massimo, ma in Val Vigezzo si produce una variante con doppia quantità di fegato, più gradita dai consumatori locali) e in alcuni casi vino tiepido insaporito da spezie, una sorta di vin brulé. Il tutto è insaccato nel budello del maiale. Segue una stagionatura di circa due mesi.
La mortadella della Val d’Ossola ha forma ritorta (come una ciambella) o dritta. Un tempo era chiamata “madonna”, oggi è detta dialettalmente mortadelun: si mangia a fette con il pane nero della zona oppure, quando è ancora fresca, bollita e proposta con le patate o con la polenta.

Macello Berini di Giorgio Berini & C.
Produzione eccellenteBeura Cardezza (Vb)
Via Marconi, 13
Tel. 0324 36291

Macelleria Adriano Cavalli
Malesco (Vb)
Via Mellerio, 49
Tel. 0324 92127
Da segnalare anche per il lardo al ginepro, la pancetta, il lonzino.


Prosciutto crudo affumicato

La lavorazione è originaria del paese di Trontano, vicino a Domodossola, ma oggi questo prosciutto è prodotto soltanto in Val Vigezzo. Secondo il metodo tradizionale la coscia (proveniente da suini dei migliori allevamenti emiliani e piemontesi) prima è massaggiata a mano per ammorbidirne le carni, poi tenuta in salamoia per 40 giorni e quindi affumicata al fumo di legno di ginepro. Viene quindi trasferita in cantina per un paio di settimane per maturare, infine, all’aria di montagna. La stagionatura non è mai inferiore ai 12 mesi. è un prosciutto molto saporito, pastoso, con un buon equilibrio salino.

Pierino Bona
Santa Maria Maggiore (Vb)
Località Crana
Via Femminis, 26
Tel. 0324 95056

Formaggi & Salumi
Produzione eccellentedi F. Bonardi e G. Plebani
Santa Maria Maggiore (Vb)
Via Matteotti, 80
Tel. 0324 94781


Salame di capra

In Val d’Ossola la produzione di salami di capra è molto diffusa e si differenzia, da produttore a produttore, per caratteristiche di impasto, pezzatura e aromatizzazione. Tutti preparano l’impasto mescolando la parte magra di capra con grasso nobile di maiale (in una misura che varia dal 20 al 30%). All’aspetto questi salumi si presentano piuttosto scuri, con note speziate intense che coprono in parte il sentore selvatico della carne di capra. La pezzatura più diffusa è quella del “salamino”, che corrisponde al salume noto in Piemonte con il nome di cacciatore o cacciatorino: ha forma cilindrica, sottile, leggermente ritorta e si consuma mediamente fresco. Particolare è quello insaporito con il vin brulé (vino rosso aromatizzato con spezie), procedimento tipico della mortadella della Val d’Ossola.

Macelleria Adriano Cavalli
Malesco (Vb)
Via Mellerio, 49
Tel. 0324 92127

Macelleria Fausto Modini
Produzione eccellenteSanta Maria Maggiore (Vb)
Via Rossetti Valentini, 44
Tel. 0324 95085


Violino di capra - Parco Nazionale della Val Grande

Violino di capra

Il violino è un piccolo prosciutto di capra che deve il nome curioso alla forma, simile a quella di uno Stradivari. La tecnica di taglio lo vuole appoggiato su una spalla e affettato con il coltello usato a mo’ di archetto. Ha sapori speziati, profumi atavici che vanno dal selvatico della capra all’aroma affumicato di quercia, ginepro e, talvolta, alloro o rosmarino. La sua produzione è ancora in gran parte familiare, realizzata con le cosce delle capre allevate semibrade sui pascoli locali. Lavorato e stagionato in casa, è conservato gelosamente per essere consumato “tirando tardi” nelle feste invernali a Natale o a Capodanno. I più saporiti sono i violini stagionati lentamente, in modo naturale e a lungo: almeno sei mesi.

Macelleria Adriano Cavalli
Malesco (Vb)
Via Mellerio, 49
Tel. 0324 92127

Macelleria Fausto Modini
Santa Maria Maggiore (Vb)
Via Rossetti Valentini, 44
Tel. 0324 95085

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