Regione:
Emilia-Romagna
Province:
Ferrara, Ravenna
Comuni:
Alfonsine, Argenta, Cervia, Codigoro, Comacchio,Goro, Mesola, Ostellato, Ravenna
Superficie:
54.000 ettari
Sede del parco:
Comacchio (Fe)
Via Cavour, 11
Tel. 0533 314003 fax 0533 318007
E-mail:
parcodeltapo@parcodeltapo.it
Sito:
www.parcodeltapo.it
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A partire da nord, dai corsi del Po di Goro e di Volano, il Parco del Delta del Po emiliano-romagnolo si sviluppa sino a comprendere tutto il delta storico, le foci di alcuni fiumi appenninici quali il Reno, il Lamone, i Fiumi Uniti, il Bevano, e zone umide salmastre site lungo la costa adriatica e nellimmediato entroterra quali la Sacca di Goro, le Valli di Comacchio, le Piallasse Ravennati, le Saline di Cervia, le zone umide interne di acqua dolce delle Valli di Campotto, il Bosco della Mesola e le Pinete di San Vitale e Classe. Imperdibili lAbbazia di Pomposa, SantApollinare in Classe, chiaviche e manufatti di regolamentazione idraulica, gli stessi centri storici di Mesola, Comacchio, Ravenna e Cervia.
Carta didentità gastronomica
La definiscono la Camargue italiana, ma larea del Delta del Po, che si estende per quasi 54 mila ettari, ha caratteristiche ben distinguibili per storia, paesaggio e gastronomia. I rami fluviali e le valli (delimitate da dune o argini artificiali) sono caratterizzati da acqua a varia concentrazione di salinità e sono da sempre sottoposti a intensa attività di pesca e di acquacoltura. Nelle valli si catturano le anguille, ma sono molte le specie di interesse gastronomico che qui trovano un habitat favorevole: il branzino, il gamberetto bianco di acqua salmastra, lorata e così via. La Sacca di Goro è la più meridionale delle lagune del delta del Po: di dimensioni relativamente ridotte, offre però condizioni ideali per la crescita di numerosi frutti di mare. Lallevamento e la pesca di questi molluschi rappresenta oggi lattività principale, sostenuta dalle vongole veraci, dalle cozze ed in misura minore dalle ostriche. Lallevamento delle vongole nella Sacca di Goro viene svolto entro superfici precise, distinguibili dal resto della laguna solo per la presenza di pali piantati nelle acque poco profonde, mediamente un metro e mezzo, che ne delimitano i confini. Queste aree sono ottenute in concessione dalle Cooperative di Pescatori che mettono in pratica operazioni di pulizia del fondale e di semina del prodotto nelle zone più idonee alla crescita. Recandosi nel parco è possibile acquistare la vongola nelle pescherie specializzate. Attive già nel IX secolo, le saline di Cervia e Comacchio sono state in passato unimportante risorsa economica.La presenza di terreni sciolti, sabbiosi, ricchi di humus ma senza ristagni di umidità rende la fascia litoranea idonea alla coltivazione di ortaggi quali asparagi, zucche, meloni. Anche la pineta rappresenta unimportante risorsa: offre funghi (in particolare le spugnole di sabbia e di terra), tartufi (bianchetto, tartufo nero), pinoli, asparigina (o asparago selvatico) miele (melata in primis). Qua e là, inoltre, la vigna è stata capace di ricavarsi uno spazio per dare vini aciduli e leggeri. Bianco e Sauvignon, Fortana e Merlot (tutti Doc dal 1989) sono i vini dei terreni sabbiosi del Bosco Eliceo. Tra gli altri prodotti tipici ferraresi ha solida fama la coppia o coppietta, un pane a pasta dura di forma curiosa cui è stata riconosciuta lIgp.La quasi totalità della produzione emiliano-romagnola di risone (poco meno di 600 mila quintali) si concentra nella provincia di Ferrara, particolarmente nella zona di Codigoro in aree parco e pre-parco. Le cultivar più coltivate sono: Arborio, Carnaroli, Volano (selezionata in loco) e la Ribe.I produttori, organizzati in cooperative, conferiscono il prodotto allunica riseria presente nellarea che cura anche il confezionamento e la distribuzione del riso in vendita anche allinterno del parco.
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