Istituito nel 1990, il parco si estende a nord del centro abitato di Cortina, nel cuore delle Dolomiti orientali. Esso insiste sullantica e indivisa proprietà delle Regole dAmpezzo: attualmente riconosciuta con leggi dello Stato e della Regione, questa istituzione è più che mai vitale ed è il fondamento storico e culturale del paese. Il parco, nato con il consenso dellAssemblea generale dei Regolieri, è stato affidato in gestione dalla Regione Veneto alla Comunanza delle Regole dAmpezzo in virtù della specificità delle forme antiche di gestione del patrimonio naturale ampezzano, da esse conservato e tutelato per centinaia di anni.
Carta didentità gastronomica
La particolarità di questa area protetta, confinante con il Parco altoatesino di Fanes-Braies-Senes, è la gestione, affidata alle Regole Ampezzane, istituto comunitario derivato forse dalle arimannie, colonie militari di origine longobarda installatesi qui tra lVIII e il IX secolo. Le Regole, definite comunioni familiari montane, sono proprietarie di circa 20.000 ettari di pascoli e boschi della valle, un patrimonio goduto e amministrato secondo le antiche leggi delle laudi dai circa 800 capifamiglia discendenti dallantico ceppo ampezzano. Elemento fondamentale per popolazioni che per secoli hanno ricavato il loro sostentamento dalla pastorizia e dalla silvicoltura, la proprietà comune ha contribuito a sottrarre alla speculazione edilizia lincomparabile scenario delle montagne di Cortina, notissimo centro turistico e mondano. Più difficile rivitalizzare leconomia agricola. Nel parco solo quattro malghe sono attualmente usate per il pascolo del bestiame e non ci sono formaggi di spicco. Interessante la produzione di carni suine conservate speck ampezzano, sopressa, salumi affumicati e di insaccati di selvaggina. Specialità di Cortina è la Puccia, pane di segale e frumento aromatizzato con semi di cumino, il kümmel delle cucine mitteleuropee.
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