Regione:
Lombardia
Provincia:
Mantova
Comuni:
Bagnolo San Vito, Curtatone, Goito, Mantova, Marmirolo, Monzambano, Ponti sul Mincio, Porto Mantovano, Rodigo, Roncoferraro, Sustinente, Virgilio, Volta Mantovana
Superficie:
17.200 ettari
Sede del parco:
Mantova
Via Marangoni, 36
Tel. 0376 22831 fax 0376 362657
E-mail:
parcomincio@tin.it
Siti: www.parcodelmincio.it
www.parks.it/parco.mincio
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Il Mincio nasce dal lago di Garda e dopo pochi chilometri di corso rettilineo entra in territorio mantovano, e quindi nel parco, a Ponti sul Mincio. Più a valle il fiume forma meandri e paludi: sono le Valli del Mincio, uno scenario che appare come fuori dal tempo. Poco oltre labitato di Grazie il fiume si allarga sino a formare i tre laghi che abbracciano Mantova. Lattuale assetto idraulico di chiuse e canali che regola il corso del fiume attorno alla città risale al 1190, un sistema avanzatissimo per quei tempi. Il Parco del Mincio vanta notevoli ricchezze architettoniche e artistiche: la città di Mantova, il santuario di Santa Maria delle Grazie, la chiesa di Santa Maria degli Angeli e numerose ville dei tempi dei Gonzaga.
Carta didentità gastronomica
Dalla Valle del Ticino al Mincio, tutta la pianura è uno dei più ricchi distretti agricoli europei. È in queste aree che lazione svolta dalluomo, come la bonifica realizzata intorno al Mille dai monaci delle abbazie, ha reso fertili ampie porzioni di territorio un tempo occupate dalle paludi. In questo contesto variegato le produzioni tipiche trovano un profondo legame con lambiente dove crescono le materie prime: vino e olio sui colli morenici, Grana Padano e salumi dagli allevamenti zootecnici (interessante il binomio prati stabili-terreni ghiaiosi), meloni e pere sui terreni profondi e fertili. E nella gastronomia del Mantovano limpronta padana è evidente. La cucina è ricca e varia e affonda le sue origini nel Rinascimento con gli splendori di casa Gonzaga ma, nel tempo, ha unito tradizioni popolari e aristocratiche. La successione e la ricchezza delle portate, tipica delle occasioni di festa ma anche del menu classico, richiama infatti la complessità dei servizi alle tavole di corte. Incuneata tra il Veronese e lEmilia, la provincia, e in particolare la città di Mantova, risentono delle influenze del vicino Veneto e dellEmilia. Generosa nei condimenti, la cucina mantovana ha alla base la zucca, ingrediente fondamentale di molti piatti. La zucca (Cucurbita maxima) coltivata nella pianura mantovana ha forma globosa, schiacciata ai poli, polpa arancio, pastosa e dolce, buccia costoluta che va dal verde al grigio. Assieme alla mostarda, la zucca (precedentemente lessata) è ingrediente fondamentale per il ripieno dei tortelli mantovani. Tipici di Mantova, sono grossi tortellini ripieni di zucca e amaretto, mostarda di mele e grana, conditi successivamente con burro fuso e formaggio. Protagonista indiscusso della cucina di Mantova è il maiale, la cui carne può essere insaccata a salamella, salame e cotechino. Famoso il salame Mantovano con laglio, il salame con la lingua, il gras pistà. Limpasto della salamella, il pistum, è lingrediente principale del risotto alla pilota. Il nome di questo piatto ha unorigine evidente: era il risotto preparato dagli addetti alla pilatura del riso. Cotto nella sola acqua che può assorbire, il riso è condito con il pistum e con il grana. La risicoltura, soprattutto nella zona di Roncoferraro, è predominante. Qui si coltiva soprattutto la varietà Vialone Nano. Non mancano lumache, rane, pesci dacqua dolce, presentati come interpreti principali o come condimento di risotti. Il luccio in salsa è uno dei piatti mantovani più caratteristici insieme ai pesci in carpione.
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