Regione:
Sicilia
Provincia:
Catania, Enna, Messina
Comuni:
Alcara Li Fusi, Bronte, Capizzi, Caronia, Cerami, Cesarò, Floresta, Galati Mamertino, Longi, Maniace, Militello Rosmarino, Mistretta, Randazzo, San Fratello, San Marco dAlunzio, Santa Domenica Vittoria, SantAgata di Militello, San Teodoro, Santo Stefano di Camastra, Tortorici, Ucria
Superficie:
85.587 ettari
Sede del parco:
Alcara Li Fusi (Me)
Via Ugo Foscolo, 1
Tel. 0941 793904 fax 0941 793240
E-mail:
p.nebrodi@tiscalinet.it
Sito:
www.parks.it/parco.nebrodi
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Monti della Sicilia settentrionale, tra i Peloritani e le Madonie, i Nebrodi o Caronie culminano nei 1847 metri del Monte Soro. Il parco, istituito nel 1993, comprende le più importanti ed estese formazioni boschive presenti in Sicilia (circa 50 mila ettari). Le specie arboree più significative sono rappresentate da faggi (Fagus sylvatica, che trova qui lestremo limite meridionale dellareale di diffusione) e querce (Quercus cerris, Quercus suber). Sono anche presenti singolari formazioni a Quercus ilex, a Taxus baccata, a Ilex aquifolium e importanti ambienti lacustri e rupestri. Ricca la fauna, sia vertebrata sia invertebrata.
Carta didentità gastronomica
Dal punto di vista della distribuzione degli insediamenti e degli usi del suolo, larea dei Nebrodi si può considerare suddivisa in due sezioni: a ovest della fiumara di Rosmarino il territorio poco abitato è in larga parte rivestito di boschi e pascoli, mentre a est le colline più antropizzate di tutta la Sicilia sono fitte di noccioli, olivi e man mano che si scende verso la fascia litoranea mandorli e piante di agrumi. Coltivazioni tutte di notevole pregio, in particolare la nocciola dei Nebrodi e il pistacchio che prende nome da Bronte, comune ricadente anche nei confini del Parco dellEtna. Variegato il repertorio di formaggi e latticini: canestrati, pecorini, provole e arcaiche ricotte fatte mescolando al siero il lattice di fico. Meno numerosi ma altrettanto rinomati i salumi (tipici la fellata e il capocollo) ottenuti con carni del suino Nero dei Nebrodi, un maiale semiselvatico che cresce ancora allo stato brado così come il cavallo Sanfratellano, incrocio tra il purosangue arabo e il purosangue inglese. Oltre ai forse due mila suini neri, il patrimonio zootecnico annovera 73 mila bovini (tra cui poche discendenti delle vacche rosse portate in Sicilia dai Normanni), 66 mila ovini (interessante la piccola e frugalissima pecora Pinzirita), 27 mila caprini. Carni allo spiedo e al forno, maccarruni i casa e altri piatti della tradizione contadina si possono gustare nelle barracche, caratteristici locali di ristoro che punteggiano il parco. Nei forni dei paesi si trova un pane fragrante, nelle pasticcerie e nelle gelaterie una ricca scelta di dolci tradizionali: pasta reale anche nella singolare versione coperta, rametti, buccellati, giammelle e le rinfrescanti granite, tra cui eccelle quella di gelsi neri.
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