Regione:
Lombardia
Province:
Milano, Pavia, Varese
Comuni:
Abbiategrasso, Arsago Seprio, Bereguardo, Bernate Ticino, Besate, Besnate, Boffalora sopra Ticino, Borgo San Siro, Carbonara al Ticino, Cardano al Campo, Casorate Sempione, Cassinetta di Lugagnano, Cassolnovo, Castano Primo, Cuggiono, Ferno, Gallarate, Gambolò, Garlasco, Golasecca, Gropello Cairoli, Linarolo, Lonate Pozzolo, Magenta, Marcallo con Casone, Mezzanino, Morimondo, Motta Visconti, Nosate, Ozzero, Pavia, Robecchetto con Induno, Robecco sul Naviglio, Samarate, San Martino Siccomario, Sesto Calende, Somma Lombardo, Torre dlsola, Travacò Siccomario, Turbigo, Valle Salimbene, Vanzaghello, Vergiate, Vigevano, Villanova dArdenghi, Vizzola Ticino, Zerbolò
Superficie:
90.640 ettari
Sede del parco:
Ponte Vecchio di Magenta (Mi)
Via Isonzo, 1
Tel. 02 972101 fax 02 97950607
E-mail:
parcotic@csg.it
Sito:
www.parks.it/parco.ticino.lombardo
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Il parco, istituito nel 1974 per la salvaguardia del Ticino e del suo patrimonio faunistico e floristico, comprende, sulla riva lombarda, un ampio territorio dal lago Maggiore alla confluenza del fiume nel Po. Lungo le sponde del Ticino possiamo trovare gli ultimi resti della foresta planiziale estesa duemila anni fa sul 90% della pianura padana. Numerosi sono i centri di interesse storico e architettonico, allineati lungo i navigli o le strade antiche, affacciati sul ciglio del terrazzo a dominare il fiume o immersi nei campi che si estendono fino al Po. Tra i molti ricordiamo labbazia di Morimondo, la Sforzesca di Vigevano, le ville dei Navigli.
Carta didentità gastronomica
Dei 90 mila ettari del Parco del Ticino Lombardo, 60 mila (circa i due terzi) sono agricoli, con produzioni intensive nelle province di Milano e Pavia (dove la dimensione media delle aziende è di 40, 50 ettari) e produzioni estensive e non irrigue in provincia di Varese. La vocazione principale dellarea è la zootecnia: da carne, ma soprattutto da latte. Cè una notevole realtà di caseifici e ci sono quattro Dop importanti: Gorgonzola, Taleggio, Grana Padano e Quartirolo. Lallevamento bovino è seguito da quello suino (decisamente meno significativo) mentre non ci sono né caprini, né ovini. Infine, va segnalato ma soltanto nella Lomellina lallevamento storico delle oche (dal quale è nata unimportante tradizione di salumi). La seconda vocazione del parco è la cerealicoltura: in particolare riso (Arborio e Carnaroli innazitutto) e mais.La gastronomia è frutto dellincontro fra le tradizioni di tre regioni (Piemonte, Emilia e Lombardia). Questa è innanzitutto zona di polenta, risotti e formaggio. Fra i dolci va citata la celebre invenzione pavese della Torta Paradiso.I produttori contraddistinti dal logo Parco del Ticino-produzione controllata si impegnano nel mantenimento del territorio e del paesaggio attraverso limpiego di tecniche agricole a minor impatto, con notevole riduzione di apporti chimici alle colture (marchio blu: agricoltura integrata) oppure esclusivamente con apporti organici (marchio verde: agricoltura biologica).Per informazioni potete contattare il Servizio Agricoltura del Parco Ticino (tel. 02 97259030).
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