Parco Nazionale dell'Arcipelago Toscano

Mappa Parco Nazionale dell'Arcipelago Toscano

Regione:

Toscana

Province:

Grosseto, Livorno

Comuni:

Campo nell’Elba, Capoliveri, Capraia, Isola del Giglio, Livorno, Marciana, Marciana Marina, Porto Azzurro, Portoferraio, Rio Marina, Rio nell’Elba

Superficie:

Area terrestre 17.877 ettari
Area marina 56.766 ettari

Sede del parco:

Portoferraio (Li)
Via F. D. Guerrazzi, 1
Tel. 0565 919411 fax 0565 919428
E-mail:
parco@islepark.it
Sito:
www.islepark.it

Logo Parco Nazionale dell'Arcipelago Toscano

Castello del Volterraio - Parco Nazionale dell'Arcipelago Toscano


Include le sette isole dell’Arcipelago Toscano: Elba, Capraia, Gorgona, Pianosa, Montecristo, Giglio, Giannutri e le zone marine che circondano le isole minori. Sono isole di formazione geologica assai diversa: Capraia è vulcanica, il Giglio e l’Elba sono prevalentemente granitiche. L’antichissima presenza dell’uomo, giustificata dalla lunga tradizione di lavorazione dei minerali, ha prodotto sensibili cambiamenti nella vegetazione originaria e i boschi di leccio sono presenti in alcune parti dell’Elba, mentre la macchia mediterranea è la vegetazione dominante. Sono presenti colonie d’uccelli marini, come berte e gabbiani, tra i quali il raro gabbiano corso. Fino a pochi anni fa erano segnalati anche rarissimi esemplari di foca monaca.

Carta d’identità gastronomica

Miniere, mare, vigne sono i luoghi in cui si è svolta nei secoli l’attività degli isolani. Dal mare gli elbani hanno sempre tratto sostentamento e ottime materie prime per la loro cucina, che annovera piatti quali il polpo lesso, i totani ripieni, il cacciucco, la sburrita, gli zerri fritti o marinati; molto ricercate sono le aragoste e le margherite o granseole che si pescano in determinati periodi dell’anno a Marina di Campo. E non va dimenticata una vera e propria rarità gastronomica: la palamita. Appartenente alla famiglia dei tonnidi e pescata in estate – quando raggiunge il peso di 5 o 6 chili – è consumata fresca oppure lessata e messa sott’olio di oliva. Preparata esclusivamente in casa, si mangia durante l’inverno, cucinata alla livornese. Nei paesi di collina e di montagna, la tradizione gastronomica più interessante è forse quella dei dolci e dei pani “festivi”. La schiaccia, diventata briaca nell’Ottocento con l’aggiunta di vino Aleatico, è un dolce non lievitato di probabile origine araba. Tutta una serie di pani dall’evidente significato simbolico-propiziatorio sono preparati nel periodo pasquale: uno, di pasta dura, ha la superficie decorata con motivi a forma di uccelli, altri – la sportella, il cerimito, la caccilebbora – raffigurano organi sessuali e accompagnavano le dichiarazioni d’amore fra i giovani, o si consumavano quale augurio di fertilità. Tradizionali sono anche il pane con i fichi secchi e le imbollite, focaccine impastate con i fichi grasselli che abbondano nell’arcipelago. L’Ente Parco Nazionale dell’Arcipelago Toscano, sulla base di un apposito regolamento, concede l’uso del proprio emblema a prodotti locali che presentino requisiti di sostenibilità ambientale, qualità e tipicità.


Cala Maestra

Caprili

Pani Salumi Razze autoctone Formaggi Riso e Pasta
Ortaggi e Legumi Funghi e Tartufi Frutta Dolci Olio
Vino Liquori e distillati Conserve Miele Acque minerali
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