Il valore naturalistico di questarea della collina astigiana è rappresentato dal bosco: un querceto misto in cui le specie dominanti sono il rovere, la farnia e il cerro. Di una certa importanza per le attività antropiche sono il castagno e la robinia, utilizzati come legna da ardere ma un tempo soprattutto per le palature delle vigne. La presenza del faggio rappresenta un residuo delle faggete diffuse su tutta la zona al termine dellultimo periodo glaciale. Nel sottobosco si trovano il nocciolo, ledera e il caprifoglio. Il bosco ospita volpi, scoiattoli, donnole, tassi e una ricca avifauna, con una quarantina di specie nidificanti.
Carta didentità gastronomica
Formato da vari tipi di quercia, il bosco di Rocchetta, in prossimità del fiume Tanaro, costituisce un habitat particolarmente adatto alla crescita spontanea dei tartufi, tra i quali il pregiato Bianco (Tuber magnatum Pico). Sulle colline circostanti si coltiva da secoli la vite. Barbera, dolcetto, grignolino, bonarda ma anche balarau, badino, moretta, crovaletto, neirano e uva dAgliano sono le varietà citate in uno scritto ottocentesco del marchese Leopoldo Incisa della Rocchetta, appassionato viticoltore e ampelografo. Specialità del paese sono le lingue di suocera, un pane molto sottile fatto con la pasta del grissino.
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