Parco Regionale delle Capanne di Marcarolo

Mappa Parco Regionale delle Capanne di Marcarolo

Regione:

Piemonte

Provincia:

Alessandria

Comuni:

Bosio, Casaleggio Boiro, Lerma, Mornese, Tagliolo Monferrato, Voltaggio

Superficie:

8216 ettari

Sede del parco:

Bosio (Al)
Via Umberto I, 32 a
Tel. e fax 0143 684777
E-mail:
parco.capanne@libarnanet.it
Sito:
www.parks.it/
parco.capanne.marcarolo

Logo Parco Regionale delle Capanne di Marcarolo

Foto Parco Regionale delle Capanne di Marcarolo


Il vasto altopiano di Marcarolo è situato nell’area montuosa dell’Appennino ligure-piemontese, all’estremo sud della provincia alessandrina, collocato geologicamente nel sistema noto come Gruppo di Voltri. L’area del parco è dominata dalla piramide massiccia del Monte Tobbio e ha la peculiarità di godere la vista del Golfo Ligure, posto a meno di 10 chilometri in linea d’aria. In passato queste boscose vallate fornivano il legname per le navi dei mercanti genovesi. Oggi il suo territorio è disabitato, con laghi artificiali che danno l’acqua al capoluogo ligure. L’area è di particolare interesse proprio per l’abbondanza di corsi d’acqua e di zone umide.

Carta d’identità gastronomica

Dal Mar Ligure all’Adamello: è inaspettatamente vasto il panorama che si apre agli escursionisti in marcia verso il displuvio tra il bacino del Gorzente e la Valle Stura. Qui passa il confine amministrativo tra Piemonte e Liguria, il mare dista in linea d’aria solo una decina di chilometri e il paesaggio – come la storia di queste terre, per secoli dominio di Genova – ricorda più l’entroterra ligure che la montagna piemontese. La modestia delle quote, l’effetto mitigante del mare e una lunga tradizione di rapporti socio-economici (di qui passava una delle “vie del sale” tramite le quali i mercanti della Repubblica comunicavano con la pianura padana e il Nord Europa) legano alla regione confinante anche l’agricoltura e l’allevamento. D’altra parte l’asprezza dei luoghi, la scarsa disponibilità di acqua, l’esposizione a forti venti e la carenza di terreni fertili determinata dalle vicende geologiche dell’area (il substrato delle Capanne è costituito da rocce ofiolitiche, residue della litosfera oceanica di antichi mari) hanno rappresentato un freno per gli insediamenti umani e l’uso produttivo dei suoli, nonché un elemento di forte selettività per le specie vegetali e animali. Quasi del tutto abbandonata la castanicoltura (ne sono maestosa testimonianza gli alberi plurisecolari nei pressi della Cascina Moglioni, destinata a ecomuseo del castagno), l’attività agricola ha il suo simbolo in un rustico ortaggio, la patata Quarantina Bianca Genovese. La coltura più “piemontese”, pur marginale al parco, è la vite, e allo scarso sfruttamento agricolo dei terreni fa riscontro una diffusa apicoltura, che si avvale dell’avvicendamento di numerose fioriture. Ricca anche la produzione di dolci tipici.


Pani Salumi Razze autoctone Formaggi Riso e Pasta
Ortaggi e Legumi Funghi e Tartufi Frutta Dolci Olio
Vino Liquori e distillati Conserve Miele Acque minerali
Erbe aromatiche Pesce Sale Altri prodotti
Indice


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