Regione:
Campania
Provincia:
Napoli
Comuni:
Boscoreale, Boscotrecase, Ercolano, Massa di Somma, Ottaviano, Pollena Trocchia, San Giuseppe Vesuviano, San Sebastiano al Vesuvio, SantAnastasia, Somma Vesuviana, Terzigno, Torre del Greco, Trecase
Superficie:
8482 ettari
Sede del parco:
San Sebastiano al Vesuvio (Na)
Piazza Municipio, 8
Tel. 081 7710911 fax 081 7718215
E-mail:
carlo.bifulco@tin.it
Sito:
www.parks.it/parco.nazionale.vesuvio
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II parchi nazionali tutelano non solo le comunità vegetali e animali di maggior rilievo del paese ma anche gli elementi geologici e geomorfologici più importanti. E' questo il caso del Parco Nazionale del Vesuvio, non particolarmente ricco di fauna o di foreste, ma di grandissimo interesse geologico e storico. Uno dei vulcani più famosi del mondo, dal caratteristico profilo, la cui eruzione del 79 d.C. permise la perfetta conservazione di Pompei ed Ercolano fino ai giorni nostri. Ancora attivo, si tratta di un vulcano di tipo esplosivo. Le aree circostanti al piede del vulcano sono state popolate da sempre per la fertilità delle vulcaniti, ricche di potassio.
Carta didentità gastronomica
E' il parco nazionale italiano più piccolo, ma anche più abitato e visitato: si calcola che dai 600 ai 700 mila turisti raggiungano ogni anno il Vesuvio, alle pendici del quale si estende una delle maggiori conurbazioni dEuropa. La pressione antropica e lespansione edilizia hanno compresso il ruolo dellagricoltura, che soffre di carenze strutturali (proprietà molto frammentata, pochi impianti di trasformazione) e, con la parziale eccezione della vitivinicoltura (Doc Lacryma Christi), ha ormai un ruolo marginale. A testimonianza della ben nota fertilità dei terreni vulcanici resistono alcuni ecotipi di ortofrutta: i pomodorini a piennolo, le albicocche del Vesuvio, in minor misura luva Catalanesca (una varietà bianca da tavola, importata dai sovrani spagnoli delle Due Sicilie) e le noci di Sorrento (se ne ricava un ottimo nocino). Sono invece praticamente scomparse le ciliegie Malizia e del Monte, le prugne gialle di Ottaviano, le sorbe che come i pomodorini maturano appese a grappolo in locali coperti. Il pane nel parco si fa ancora con la pasta acida, in forme piuttosto grandi che si conservano anche una settimana.
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