Parco Regionale delle Alpi Apuane

Mappa Parco Regionale delle Alpi Apuane

Regione:

Toscana

Province:

Lucca, Massa-Carrara

Comuni:

Camaiore, Careggine, Carrara, Casola in Lunigiana, Fabbriche di Vallico, Fivizzano, Gallicano, Massa, Minucciano, Molazzana, Montignoso, Pescaglia, Seravezza, Stazzema, Vagli Sotto, Vergemoli

Superficie:

20.598 ettari, più l’area contigua

Sede del parco:

Seravezza (Lu)
Via Corrado del Greco, 11
Tel. 0584 75821 fax 0584 758203
E-mail:
info@parcapuane.toscana.it
Siti: www.parcapuane.toscana.it
www.parks.it/parco.alpi.apuane

Logo Parco Regionale delle Alpi Apuane

Foto Parco Regionale delle Alpi Apuane

Le Alpi Apuane rappresentano, per ricchezza di ambienti e paesaggi, una delle aree montuose più originali della penisola. In pochi chilometri, a partire dalla costa versiliese, le Apuane s’innalzano fino a sfiorare i 2000 metri con il Monte Pisanino. L’antica presenza dell’uomo ha disseminato il territorio di importanti testimonianze. Le Apuane sono conosciute in tutto il mondo per la bellezza dei marmi e di altre pietre decorative e da costruzione. Le circa 300 cave localizzate ai limiti del parco costituiscono una realtà di sicuro valore economico e storico-culturale, ma sottopongono il territorio a seri pericoli di deturpazione e degrado.

Carta d’identità gastronomica

Secoli di sfruttamento “industriale” delle risorse naturali delle Apuane hanno segnato il paesaggio, la storia socioeconomica e anche la gastronomia. Se il faticoso lavoro dei cavatori richiedeva cibi ad alto contenuto energetico facilmente trasportabili e conservabili (pani conditi, castagne, salumi, formaggi), all’attività estrattiva si collega la peculiare tecnologia del lardo di Colonnata, stagionato per mesi in conche di marmo e divenuto recentemente il simbolo dei prodotti di tradizione da riscoprire. Meno celebre è, sul versante garfagnino del parco, il biroldo, insaccato di frattaglie suine. Da latte ovino di razza Massese, la più presente nel nord della Toscana, si ricavano piccole quantità di pecorino. Ma il prodotto che per primo ha ottenuto il diritto di fregiarsi dell’indicazione geografica protetta è il farro della Garfagnana, cereale coltivato da epoche remote, “padre” di tutte le varietà di frumento oggi conosciute. L’altro pilastro vegetale della gastronomia montanara è la castagna che, sotto forma di farina, entra nella composizione di vari dolci tradizionali. La farina di neccio della Garfagnana, ottenuta macinando a pietra le castagne essiccate, ha conseguito di recente la Dop.


Pani Salumi Razze autoctone Formaggi Riso e Pasta
Ortaggi e Legumi Funghi e Tartufi Frutta Dolci Olio
Vino Liquori e distillati Conserve Miele Acque minerali
Erbe aromatiche Pesce Sale Altri prodotti
Indice


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