Regione:
Lombardia
Provincia:
Brescia
Comuni:
Berzo Demo, Braone, Breno, Cedegolo, Ceto, Cevo, Cimbergo, Edolo, Incudine, Malonno, Niardo, Paspardo, Ponte di Legno, Prestine, Saviore dellAdamello, Sonico, Temù, Vezza dOglio, Vione
Superficie:
50.996 ettari
Sede del parco:
Breno (Bs)
Piazza F. Tassara, 3
Tel. 0364 324011 fax 0364 22629
E-mail:
info@parcoadamello.it
Sito:
www.parcoadamello.it
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Il parco, situato nel cuore delle Alpi Retiche, si estende sul versante sinistro orografico della Val Camonica, nella porzione nord-orientale della provincia di Brescia. Sui numerosi sentieri attrezzati chelo attraversano, il paesaggio altoalpino si mostra in tutta la sua spettacolarità. Lambiente naturale si distingue per leccezionale ricchezza floristica e vegetazionale, con una sensibile presenza di specie rare ed endemiche, oltre che per la fauna tipicamente alpina: si possono osservare facilmente caprioli, cervi, camosci e anche stambecchi. Da segnalare la presenza di reperti e manufatti risalenti alla Grande Guerra.
Carta didentità gastronomica
In una vallata alpina come la Val Camonica, i prodotti più tipici sono sicuramente i formaggi, soprattutto quelli prodotti nei mesi estivi, con il latte degli animali al pascolo sui prati ad alta quota. Casolèt dellAdamello, Silter e Formaggella di monte rappresentano i prodotti vaccini di punta, Cadolèt e Fatulì i caprini, ottenuti anche con il latte di una razza autoctona, la Bionda dellAdamello.Il capitolo degli insaccati annovera due prodotti unici, la salsiccia di castrato e lo strinù, una salamella suina che si mangia cotta.La castagna è il prodotto vegetale storicamente più importante della valle, affiancata da coltivazioni di piccoli frutti quali ribes, lamponi, more; si sta lavorando per il rilancio di antiche varietà di frutti come la mela Coste e la pera Garavello. Molte erbe spontanee sono tradizionalmente usate in cucina: oltre al loertis (luppolo), i cui germogli in primavera aromatizzano minestre e risotti, ricordiamo gli spares (nome scientifico Aruncus dioicus, detto anche barba di capra), che crescono nelle forre umide ai margini dei boschi, e i péruch (Chenopodium bonus-henricus: orapi o spinaci di monte) diffusi sui pascoli più ricchi di sali nitrosi. Con genepì, genziana e altre erbe alpine si producono liquori. Lapicoltura è discretamente sviluppata e dà mieli di ottima qualità. Il pane più tradizionale è fatto con farina di frumento e di segale, mentre tra i dolci tipici vanno annoverati la Spongada, il Bosolà e i biscotti fatti con farina di castagne.
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