Parco Regionale del Delta del Po (settore emiliano)

Dolci



Topino d’Ognissanti

In dialetto si chiama “pùnghen cmàciàis”, letteralmente traducibile come “Topino Comacchiese”, è un dolce tradizionale del comacchiese realizzato in casa per la festa dei morti, variante locale di un prodotto diffuso in tanta parte dell’Emilia-Romagna. Secondo la leggenda, la forma a topino fu un tributo alla Madonna che liberò la città lagunare dai malefici roditori. Ancora oggi, soprattutto presso le famiglie dove permane questa tradizione, si consumano il 2 novembre. Gli ingredienti di solito sono quelli della ciambella tradizionale: farina di frumento tipo 0, zucchero, burro, latte, uova, limone, lievito. Di solito se ne fanno tanti quanti sono i componenti della famiglia. L’impasto è lavorato fino ad ottenere la forma di un piccolo topo lungo circa 7 cm. Per formare gli occhi, si usano due chicchi di uva sultanina.

Forno Cesare Merendi
Ravenna
Via Mandriole, 88
Tel. 0544 449006
Forno in refrattario realizzato nel 1933 dalla società Filippo Veronesi di Bologna, installato in una casa colonica lungo il canale in Destra Reno. Dal 1957 è proprietà della famiglia Merendi che, unico in provincia, ancora utilizza l’antico forno a legna per produrre pane e biscotti.
È possibile acquistare i suoi topini presso “La Bottega di Comacchio” (Comacchio, in via Pescheria 3, tel. 0533 313040).

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