Regione:
Puglia
Provincia:
Foggia
Comuni:
Apricena, Cagnano Varano, Carpino, Ischitella, Isole Tremiti, Lesina, Manfredonia, Mattinata, Monte SantAngelo, Peschici, Poggio Imperiale, Rignano Garganico, Rodi Garganico, San Giovanni Rotondo, San Marco in Lamis, Sannicandro Garganico, Serracapriola, Vico del Gargano, Vieste
Superficie:
125.000 ettari
Sede del parco:
Monte SantAngelo (Fg)
Via SantAntonio Abate, 121
Tel. 0884 568901 - 0884 568902 - 0884 568903
Fax 0884 561348
E-mail:
info@parcogargano.it
Siti: www.parcogargano.it www.parks.it/parco.nazionale.gargano
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Il promontorio del Gargano costituisce, dal punto di vista biologico, unisolaseparata dal resto della piana del Tavoliere delle Puglie. La varietà degli ambienti naturali è notevole: si va dallarea costiera, alta e rocciosa, alle pinete mediterranee di pino dAleppo, alle zone umide di Lesina, Varano e Manfredonia. Sono parte del parco anche le Isole Tremiti. Della foresta millenaria del Gargano che ricopriva per intero il promontorio ne è sopravvissuta solo una parte, larea della Foresta Umbra. Il sottobosco garganico merita una menzione speciale per lenorme varietà di orchidee selvatiche che ospita (ne sono state catalogate 65 specie) e per la presenza di un nucleo autoctono di caprioli.
Carta didentità gastronomica
Promontorio montuoso bagnato dal mare, il Gargano offre una grande varietà di paesaggi, di ambienti e di biotipi, sia naturali sia selezionati dalluomo. Ricco e interessante è il patrimonio zootecnico, anche se le razze più tipiche (la bovina Podolica, la capra Garganica, per non parlare della pecora Gentile di Puglia) sono numericamente in declino. Dal loro latte si ricavano ottimi formaggi (Caciocavallo Podolico, Mozzarella di Bufala), mentre tra le carni conservate va ricordata la Muscisca o Mischiska, di pecora o di capra, salata e aromatizzata.Nei laghi costieri di Lesina e di Varano è tradizionale lallevamento dellanguilla, attività che ha avuto nuovo impulso con la costituzione di una società di gestione delle cooperative di pescatori, a prevalente capitale pubblico.NellOttocento la riviera garganica era uno dei principali luoghi di esportazione di agrumi, di cui si coltivavano varietà esclusive: il melangolo dolce, larancia Bionda e la Duretta del Gargano, il limone Femminello del Gargano. Dopo una lunga crisi la produzione è ripresa, per iniziativa di un Presdio Slow Food. Nel Gargano come in tutta la Puglia, la coltura legnosa prevalente è quella dellolivo. Le olive della varietà Ogliarola Garganica sono la componente principale (almeno il 70%) di uno degli extravergine in cui si articola la Dop dellolio Dauno, che può avvalersi della menzione geografica Gargano. In questo paradiso della biodiversità mediterranea non può mancare la vite, anche se la vitivinicoltura garganica è ormai ridotta a testimonianza o poco più. Fino al 1950, invece, alcuni di questi vitigni rappresentavano unimportante risorsa economica: il più pregiato dei vini del Gargano era il Moscato, regolarmente servito alla tavola dei Borboni. Altri vitigni sono citati in letteratura per i cosiddetti vini di Vico (a bacca rossa il macchiatello, il vino dAnell, il vin d Mastrocianni, il pampanone; a bacca bianca il nardobello), altri ancora per i vini di Monte SantAngelo (il rosso nereto, uno dei più antichi, sicuramente autoctoni). Meritano infine una citazione le specialità dellarte bianca: a Monte SantAngelo si sfornano una delle tante varianti dei celebri pani pugliesi e le ostie piene, delizia di origine conventuale che si affianca ai taralli, ai poperati, alle cartellate, ai mostaccioli e ad altri tipici dolci.
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