Dolci |
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Ostie piene, farrate e poperatiLeggenda vuole che le ostie chjéne siano nate, attorno al 1600, nel monastero delle Clarisse di Monte SantAngelo, dove sorge un celebre santuario dedicato allarcangelo Michele. Lorigine conventuale di questi dolcetti sembra confermata dal fatto che gli involucri sono preparati con gli stessi ingredienti e lo stesso tipo di cottura usati per le ostie della Comunione; inoltre la superficie è talvolta decorata con immagini sacre. Le cialde ovoidali (diametro 7, 8 centimetri, lunghezza 16, 18 centimetri) sono farcite con miele, mandorle tostate, cannella, zucchero e pressate a due a due con tavolette di marmo o legno. I poperati o prupate sono grossi taralli che era tradizione distribuire durante le feste di nozze: sono fatti con farina di frumento tipo 0, zucchero, miele, vin cotto, strutto, cannella, chiodi di garofano, scorza di limone e di arancia. Legate alle festività invernali sono invece le carteddate o cartellate, nastri di sfoglia pizzicati con le dita e fritti, ricoperti di miele o vin cotto e cosparsi di zucchero a velo. Le farrate si preparano, in casa e nelle panetterie dei paesi, dallautunno inoltrato alla fine dellinverno, unendo alla pasta base ricotta, chicchi di grano, pepe e cannella, spennellando la superficie con tuorlo duovo e cuocendo i dolci nel forno. |
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