
Regioni:
Marche, Umbria
Province:
Ascoli Piceno, Macerata, Perugia
Comuni:
Acquacanina, Amandola, Arquata del Tronto, Bolognola, Castelsantangelo, Cessapalombo, Fiastra, Fiordimonte, Montefortino, Montegallo, Montemonaco, Norcia, Pievebovigliana, Pievetorina, Preci, San Ginesio, Ussita, Visso
Superficie:
70.000 ettari
Sede del parco:
Visso (Mc)
Via G. B. Gaola Antinori, 1
Tel. 0737 972711 fax 0737 972707
E-mail:
parco@sibillini.net
Sito:
www.sibillini.net
 |

Una catena montuosa che si erge nel cuore dellItalia fino a raggiungere, con il Monte Vettore, i 2476 metri. Un territorio dove la magia della natura, la storia e la cultura locale hanno contribuito a definire una realtà unica e irripetibile. È qui, nel regno della mitica Sibilla, che nel 1993 è nato il Parco Nazionale dei Monti Sibillini. Lupo, aquila reale, falco pellegrino e numerose specie endemiche sono i segni più evidenti di una diversità e di una ricchezza biologica che, unitamente al fascino delle abbazie e dei centri storici medievali, disseminati a guisa di corona alle falde del gruppo montuoso, hanno contribuito a determinare un mondo antico e suggestivo dove il tempo sembra, ancora oggi, essersi fermato.
Carta d'identità gastronomica del Parco
A cavallo tra Marche e Umbria, il Parco dei Sibillini è crocevia di antichissime tradizioni gastronomiche: la civiltà pastorale si unisce alla norcineria (di cui lUmbria è capitale indiscussa) e lagricoltura resiste, con alcune produzioni simbolo, come la lenticchia di Castelluccio. Sui Monti Sibillini si producono salumi straordinari coppe di testa, lonze e capocolli, salami lardellati, prosciutti ma la storia di questo territorio è prima di tutto quella della transumanza: il formaggio più importante è il pecorino, ma si trovano anche ricotte (fresche o stagionate) e, in misura minore, caprini o misti. Lelenco delle ricchezze gastronomiche del parco non finisce qui: questo territorio incontaminato offre antiche varietà di mele, eccellenti produzioni di miele, tartufi, funghi (russule, boleti, amanite, finferli), castagne, ceci, cicerchie, trote (allevate nel torrente Nera), farine (di grano, di granoturco e di roveia), pane cotto nel forno a legna, biscotti e, per finire, i due tradizionali fine pasto della zona: il Mistrà e il Vin cotto.
|
 |
|